Matera 2019, è ormai chiaro, sarà un appuntamento durante il quale saranno proposti progetti ed eventi culturali a stampo europeo; sin dalla redazione del dossier di candidatura, però si è cercato di dare a questo irripetibile evento un’impronta che potesse durare ben oltre l’anno fatidico.
Per questo motivo, la Fondazione Matera-Basilicata 2019 ha deciso (con una decisa innovazione rispetto alle altre Capitali Europee della Cultura) di far produrre il 50% del programma culturale interamente in Basilicata: a questo scopo, lo scorso Giugno sono state pre-selezionate associazioni e reti di associazioni lucane per far intraprendere loro un processo di formazione e crescita professionale incentrato sulla progettazione culturale a scala europea. Lo scorso Gennaio, da tale gruppo di associazioni ne sono state selezionate definitivamente 27, che produrranno i 24 progetti interamente made in Lucania.
Una di queste associazioni è Architecture of Shame, centro di ricerche e documentazione sulle relazioni tra architettura e vergogna, che è stata scelta come project leader per il progetto “Architettura della vergogna” (espressione di Continuità e Rotture, uno dei 5 temi portanti di Matera 2019), che si pone l’obiettivo di far sì che Matera insegni all’Europa come affrontare le proprie vergogne, ribaltarle, spiegarle e farle diventare Patrimonio dell’Umanità.
Ma per saperne di più lasciamo la parola a chi sta lavorando per la realizzazione di tale progetto:
Anche voi non vedete l’ora che arrivi il 2019?
Fonte immagine in evidenza: frame del video nell’articolo
Fabio Rizzi per Matera Inside